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Raffaello Sanzio
POLIVALENTE (1483 - 1520, 6 Aprile)
Rinascimentale
RECAPITI E ORARI
Biglietto da visita (vCard)
Raffaello Sanzio è considerato, insieme ai grandi Leonardo e Michelangelo, uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano. Era figlio d’arte, suo padre Giovanni Santi era un noto artista padrone di una fiorente bottega ad Urbino, importante centro artistico dell’epoca. Raffaello, perse prima la madre all'età di 8 anni e il padre all’età di 11 anni. L’apprendistato di Raffaello avvenne a Perugia, nella bottega di Pietro Vannucci, detto “Il Perugino”, uno dei più noti artisti di allora. Il giovane artista dimostrò subito un grande talento, tanto che appena diciottenne, gli vennero commissionate opere dai più importanti signori umbri. È negli anni perugini che strinse amicizia con il Pinturicchio, all’epoca un artista già affermato. Con lui partecipò alla realizzazione degli affreschi della Biblioteca Piccolomini, presso il Duomo di Siena. A ventuno anni Raffaello decise di trasferirsi a Firenze, affascinato da quanto si diceva delle opere di due artisti molto noti nella città toscana: Leonardo e Michelangelo. Risale a questo periodo la serie delle Madonne col Bambino, uno dei soggetti al quale Raffaello pare fosse particolarmente legato, forse per via della tragica scomparsa della madre quando era ancora bambino. A titolo di esempio possono essere citate: la Madonna del Belvedere (1506), la Madonna Esterhazy (1508) e la Madonna del Cardellino (1506). Fu con la chiamata a Roma di papa Giulio II che Raffaello, appena venticinquenne, trovò la sua consacrazione affrescando le Stanze papali. Per farlo decise di ispirarsi alle quattro facoltà delle università medievali: teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza, per dare vita ad uno dei dipinti più celebri del Rinascimento: la Scuola di Atene (1509-1511). Sembra che nell’opera Raffaello abbia dato ad alcuni sapienti del mondo classico le fattezze dei più grandi artisti del suo tempo: Eraclito pare somigliare moltissimo a Michelangelo, Platone a Leonardo da Vinci e Euclide a Bramante. Oltre ad essere un grande artista, Raffaello si dimostrò anche un attento imprenditore. La sua bottega a Roma lavorava come una vera e propria “squadra” formata da giovani apprendisti ma anche da artisti affermati, così da poter portare avanti più progetti in contemporanea. Nonostante questo tipo di organizzazione, le opere di Raffaello erano così richieste che spesso i committenti erano costretti ad attendere a lungo per venire soddisfatti. Raffaello fu anche un importante architetto: dal 1514 lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano (cantiere al quale si dedicò anche Michelangelo dal 1546). Madonne, soggetti sacri, ritratti di uomini illustri, sono moltissimi i capolavori di Raffaello che meriterebbero un approfondimento. Sicuramente va ricordato il dipinto Lo sposalizio della Vergine (1504), la prima opera firmata da Raffaello. Creato per la cappella di San Giuseppe nella chiesa di San Francesco a Città di Castello e oggi presso la Pinacoteca Nazionale di Brera. Altre opere di rilievo sono la Deposizione Borghese (parte centrale della Pala Baglioni, del 1507); la Resurrezione di Cristo (1501) conservata al Museu de Arte di San Paolo; le Tre Grazie (1504) e la Trasfigurazione, sua ultima opera rimasta incompiuta e completata da Giulio Romano. Raffaello morì la notte del Venerdì Santo del 1520, a soli 37 anni. Secondo lo storico Vasari, Raffaello morì per una febbre causata da “eccessi amorosi”, altri pensano che sia stato avvelenato. Il suo corpo oggi è conservato a Roma all'interno del Pantheon.