> Home > Artisti Locali
Luca di Tommè
(intorno al 1330 - intorno al 1389)
Scuola Senese
RECAPITI E ORARI
Biglietto da visita (vCard)
Di Luca di Tommè non ci sono note né la data di nascita, né quella di morte. I documenti ne ricordano l'attività fra il 1356 ed il 1389. Le ultime attestazioni risalgono infatti al biennio 1388 - 89 e si riferiscono ad incarichi per la Cattedrale di Siena.
Se per quanto concerne la cultura figurativa il personaggio appare circoscrivibile in area senese, più precisamente nel revival del linguaggio di Simone Martini (ed in minor misura dei Lorenzetti) avvenuto nel corso del terzo quarto del XIV secolo, la produzione del pittore conosce confini più vasti.
Si sa infatti che la sua attività si estese a Pisa, alla stessa Lucca ed anche al Lazio settentrionale, mentre un documento ne ricorda la presenza ad Orvieto nel 1374.
Ci sono inoltre note quattro opere datate, che forniscono interessanti punti di riferimento per la sua attività: il polittico con la raffigurazione di una Madonna col Bambino e santi oggi nella Pinacoteca Nazionale di Siena risalente al 1362 e realizzato in collaborazione col senese Niccolò di Ser Sozzo Tegliacci, (in dipendenza dal quale la critica si è spesso soffermata ad inquadrare il linguaggio di Luca) la Crocifissione del Museo Nazionale di S. Matteo, datata 1366, la Sant'Anna Metterza, giunta alla Pinacoteca di Siena dalla chiesa dei Cappuccini di S. Quirico d´Orcia e datata 1367 ed infine il polittico raffigurante la Madonna col Bambino fra i santi Domenico, Pietro, Paolo e Pietro Martire, della chiesa di S. Domenico a Rieti, datata 1370 ed oggi nel locale Museo civico. L'attività in area pisana (sconfinata in zona lucchese con la tavola di Granaiola) comprende anche il polittico dell'oratorio di S. Giovanni dei Cavalieri a Cascina.
Come altri pittori del suo tempo, prese parte attiva alla vita pubblica della sua città d'origine nel corso del settimo ed ottavo decennio del secolo.
Fra le ultime notizie che lo riguardano è documentata la sua collaborazione coi pittori Bartolo di Fredi ed Andrea di Bartolo per la realizzazione di una tavola d'altare, oggi non identificata, destinata all,altare dei Calzolai del Duomo di Siena.