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LIBERALE da Verona
POLIVALENTE (1445 circa - 1529 circa)
Rinascimentale
RECAPITI E ORARI
Biglietto da visita (vCard)
Figlio di Iacopo della Biava, nacque circa nel 1445; morì tra il 1526 e il 1529. Secondo gl'informatori del Vasari fu discepolo di Vincenzo di Stefano, ma dovette subire l'influenza Iacopo Bellini, che nel 1463 dipingeva a Verona. I suoi primi lavori veronesi, effettuati a Santa Maria in Organo (1465), sono scomparsi. Tra il 1467 e il 1469, si recò a Monte Oliveto Maggiore, per miniare i corali, oggi conservati a Chiusi e tra il 1470 e il 1474 lavorò a Siena per miniare i celebri corali della libreria Piccolomini, ove si riscontrano scambievoli influenze con Girolamo da Cremona e con la scuola senese. La sua permanenza in Toscana sembra si sia protratta fino al 1476. Il suo S. Sebastiano a Brera manifesta nelle forme scultoree impressioni fiorentine, ma il fondo, che rappresenta un canale di Venezia, indica anche una permanenza in detta città, dove di lui a S. Lio si conserva una Pietà. In talune sue pitture più avanzate, come l'Adorazione dei Magi nel duomo di Verona, è riconoscibile anche un'influenza nordica, di stile renano. Nel 1488 era certamente tornato a Verona e, dopo aver dipinto in S. Bernardino, nel 1490, affrescava la cappella Bonaversi in S. Anastasia e nel 1492 risultava ancora registrato al catasto con i suoi aiuti: Giolfino, Caroto e Antonio da Vendri. A Verona rimangono sue opere in S. Anastasia e in Piazza delle Erbe, in S. Vitale, in S. Fermo, nel Duomo, nell'Arcivescovado e nel Museo scaligero. Egli si caratterizzò più per espressività e prontezza che per precisione formale, ma col succo caldo e con l'impasto morbido del suo colorito personale e con il suo caratteristico tratto flessuoso, anche se spesso inorganico. Il suo stile pittorico controbilanciò, in Verona, la tendenza derivatavi dal Mantegna verso la rigidità plastica e il cromatismo decorativo, lasciando larga impronta sui successori.